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L’ultima lezione. La solitudine di Federico Caffè scomparso e mai più ritrovato, Ermanno Rea

Si parla molto di riformismo, di riformisti. Ci si chiede se il riformismo sia di sinistra o di destra. E sempre più spesso si dice che “riformismo” in sé non significhi nulla.
Io consiglieri a tutti di leggere questo bel libro di Ermanno Rea, L’ultima lezione, che non parla in maniera diretta di riformismo, ma essendo un libro che ripercorre gli ultimi anni di vita di Federico Caffè ci aiuta molto nella comprensione di questo concetto.

Federico Caffè, il grande economista italiano la cui scomparsa ha fatto e fa discutere molto ancora oggi, ci viene presentato in tutta la sua fragilità umana. Accanto ai suoi studi, ai suoi studenti, alla sua famiglia, al mondo del lavoro in senso molto ampio, il grande economista si ritrova progressivamente e non senza ragioni, la morte di alcuni tra i suoi allievi più bravi, l’abbandono dell’attività universitaria e di conseguenza il suo rapporto con gli studenti, l’affermarsi in campo economico d’ idee sempre più divergenti da quelle del suo studioso di riferimento Keynes, sull’orlo di un abisso.
Sull’orlo di quell’abisso ci resterà per un paio di anni. Poi dopo aver festeggiato il compleanno del fratello malato, in una notte buia e complice sparirà lasciandoci molti interrogativi sulla sua sorte e una grande patrimonio rappresentato dalle sue idee, dai suoi scritti.

Titolo L’ultima lezione. La solitudine di Federico Caffè scomparso e mai più ritrovato.
Autore Ermanno Rea
Editore Einaudi
Anno 2000

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