Una bella serata d’agosto a Villa Sabucchi, Pescara.
Il pretesto William Shakespear. Il tema i sonetti e nell’intervallo una sorta “del meglio di” delle tre serate precedenti. Letture che si alternano a spiegazioni. In italiano, in inglese. La scenografia scarna. Una rampa che sale e una che scende, entrambe nere. “Simboleggia la vita che è fatta di salite e di discese” si dirà verso la fine della serata. Scrittori e scrittrici leggono Shakespear.
Il regista, William anch’esso, tra di loro. Seduto in quinta fila, al centro della platea, ascolto e guardo.
È stata proprio una bella serata a Villa Sabucchi, Pescara.
Sonetto n°18
Dovrei paragonarti ad un giorno d’estate?
Tu sei ben più raggiante e mite:
venti furiosi scuotono le tenere gemme di maggio
e il corso dell’estate ha vita troppo breve:
talvolta troppo cocente splende l’occhio del cielo
e spesso il suo volto d’oro si rabbuia
e ogni bello talvolta da beltà si stacca,
spoglio dal caso o dal mutevol corso di natura.
Ma la tua eterna estate non dovrà sfiorire
né perdere possesso del bello che tu hai;
né morte vantarsi che vaghi nella sua ombra,
perché al tempo contrasterai la tua eternità:
finché ci sarà un respiro od occhi per vedere
questi versi avranno luce e ti daranno vita.
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