le mie recensioni


Visit Us On FacebookVisit Us On InstagramVisit Us On LinkedinVisit Us On YoutubeVisit Us On PinterestCheck Our Feed

La notte in cui l’Italia fu il Cile di Pinochet

Sono passati sei anni dai fatti drammatici di Genova e di quel G8. Il 20 luglio 2001 veniva ammazzato Carlo Giuliani a piazza Alimonda. Il 21 luglio, nella notte, ci fu l’irruzione delle forze di polizia alla scuola Diaz e poi ci fu Bolzaneto.
Ho visto tante volte le immagini della morte di Carlo Giuliani e degli scontri di Genova e ogni volta ho avvertito un tremore, un senso d’impotenza, la certezza di aver subito, anch’io ch’ero a casa, un sopruso, un’ingiustizia.

Ieri sera ho seguito la trasmissione di Carlo Lucarelli, Blu notte su Rai tre, e per l’ennesima volta ho rivisto quelle immagini. Lucarelli pur ricostruendo anche la morte di Carlo Giuliani si sofferma di più su ciò che è successo nella notte successiva alla scuola Diaz, e definisce sconcertante l’accaduto. Immagini di repertorio ci hanno fatto vedere un D’Alema con i capelli un po’ più neri che in Parlamento parlava di attacco fascista e di notte cilena e sospensione della democrazia.
Stanotte ho dormito poco e in modo molto agitato. Mi tornavano alla mente quelle immagini. Gente a terra in mezzo a pozze di sangue che aspettava l’arrivo dei “nostri” per sentirsi in salvo e invece i “nostri” erano quelli che picchiavano. In particolare mi ha stordito la testimonianza di una ragazza che in quelle drammatiche ore si trovava nell’unico bar aperto della zona, in bagno perché le erano venute le mestruazioni, ed ha raccontato di essere stato trasportata in caserma e di lì in poi il racconto diventa drammatico. I suoi occhi tremano e si riempiono di lacrime quando racconta nel suo accento toscano l’accaduto e si percepisce che non c’è odio in quello che racconta ma pena per quei balordi che hanno trattato in quel modo ragazzi e ragazze, giornalisti, medici e chiunque si trovasse nel loro raggio di azione in quelle drammatiche ore. Una donna matura, una psicologa credo, racconta della drammaticità di quelle ore e di come quello che è successo sia incancellabile nella sua memoria e si chiede che tipo di trauma abbiamo subito le migliaia di ragazzi e ragazze che in quei giorni erano a Genova magari per la prima manifestazione della loro vita.
Pezzi di verità un po’ alla volta stanno emergendo anche se gli avvocati dicono che forse si arriverà solo al primo grado di giudizio per alcuni di questi reati.
Ma detto ciò la domanda che mi ponevo nella notte e che mi pongo adesso mentre scrivo queste poche righe è molto semplice ed è la seguente: perché l’Unione di centro sinistra che governa il Paese non istituisce la Commissione d’inchiesta parlamentare così come aveva scritto nel suo programma?
Dobbiamo chiederla con forza quella Commissione, per sapere di più, per conoscere, per approfondire.
Dobbiamo chiederla a gran voce quella Commissione perché lo avevamo scritto nel nostro programma e gli impegni assunti si mantengono.
Dobbiamo chiederla perché il padre e la madre di Carlo hanno diritto di sapere cosa è successo in quei drammatici momenti.
Dobbiamo chiederla per noi stessi, per tutelare i nostri diritti, perché quello che è successo in quei due drammatici giorni non succeda mai più.
Dobbiamo chiederla perché Carlo Giuliani era un ragazzo giovane e adesso non c’è più.

Condividi
  • Facebook
  • Twitter
  • LinkedIn
  • MySpace
  • RSS

Leave a Reply