le mie recensioni


Visit Us On FacebookVisit Us On InstagramVisit Us On LinkedinVisit Us On YoutubeVisit Us On PinterestCheck Our Feed

14 marzo 2011, l’incubo è finito. Che la primavera abbia inizio.

Roma 15 marzo 2011. Manca una settimana all’inizio della primavera ma per il popolo di centro sinistra italiano la primavera è oggi e qui. Il Partito democratico, Sinistra Ecologia e Libertà e l’Italia dei Valori hanno vinto le elezioni politiche e archiviano, si spera in maniera definitiva, l’era di Silvio Berlusconi.
Ma andiamo con ordine e facciamo un piccolo passo indietro per ripercorrere le tappe che hanno portato a questo successo insperato fino a qualche mese fa.

Era il 5 settembre del 2010 e dopo un’estate rovente per Silvio Berlusconi arriva quello che può essere definito il colpo di grazia per il Partito della Libertà: il discorso di Gianfranco Fini a Mirabello.
Fini sancisce la fine del Pdl e traccia la rotta per una nuova destra italiana, europea e autenticamente liberale. I giorni successivi registrano un rincorrersi di voci e una ricerca spasmodica di voti in Parlamento per mantenere in vita il Governo che neanche la stampa di regime riesce a supportare con l’entusiasmo necessario. Si arriva così rapidamente alla necessità di indire elezioni politiche anticipate dopo l’inutile tentativo del presidente Napolitano di cercare in Parlamento le ragioni di una continuità istituzionale che non trova più nessuna sponda.
Prima che inizi la campagna elettorale vera e propria si registrano altri due fatti che risulteranno essere determinanti per la vittoria del centro sinistra. Il primo è l’uscita di Totò Cuffaro dall’Udc. Durante il tentativo di convincere alcuni deputati centristi ad appoggiare il Governo Berlusconi s’incrinano i rapporti tra Casini, che rivendica la sua posizione terzista sia rispetto al Governo in carica sia rispetto al precedente governo Prodi, e l’ex governatore siciliano fino al punto di non ritorno. Il secondo elemento è la campagna delle primarie per l’individuazione del leader della coalizione di centro sinistra. Pierluigi Bersani con un discorso alla nazione, che sarà ricordato come uno dei momenti più alti della politica italiana degli ultimi anni, annuncia la data delle primarie di coalizione che vedono in competizione lo stesso Bersani, Antonio Di Pietro e Nichi Vendola. Sarà una competizione vera, aspra, che porterà i tre leader in giro per tutta l’Italia. Il popolo del centro sinistra si appassiona e con una partecipazione che supererà anche le più rosee previsioni decreta la vittoria di misura del segretario del Pd su un Nichi Vendola che esce dalla competizione con una nuova dimensione politica che porterà Sinistra Ecologia e Libertà a risultati elettorali eccezionali.
Siamo in pieno inverno e i giochi nelle rispettive aree politiche sono giunti al termine. Tre i candidati premier. Silvio Berlusconi guida una coalizione che vede schierati al suo fianco, Forza Italia allargata ad alcuni degli ex colonnelli di An, la Lega Nord di Umberto Bossi e la Destra di Francesco Storace. Gianfranco Fini è il candidato premier del terzo polo che vede come protagonisti il suo nuovo partito Fli, Casini con l’Udc e Francesco Rutelli con Alleanza per l’Italia. E infine Pierluigi Bersani che è riuscito a portare tutto il Pd in una coalizione che vede in Nichi Vendola con Sinistra Ecologia e Libertà e Antonio di Pietro e l’Italia dei Valori gli alleati.
Si arriva così a ridosso del voto dopo una campagna elettorale che ha visto le piazze d’Italia riempirsi, per ascoltare le parole e le promesse della politica, come non accadeva da diverso tempo. I sondaggi non vengono ritenuti affidabili perché quasi tutti gli istituti di ricerca riscontrano un grande movimento nel popolo degli indecisi e dei non votanti che non sono in grado di valutare.
Il confronto televisivo tra i tre leader non ci sarà perché Berlusconi rifiuterà d’incontrare i candidati delle due coalizioni concorrenti. Pone una serie di condizioni, giornalisti e domande scelte dai candidati, diritto di avere l’ultima parola nel primo e nell’ultimo giro di domande, che non saranno accettate da Fini e Bersani. Succede così che la Rai e Mediaset sono costrette a intervistare singolarmente i tre aspiranti premier, mentre La 7 con Enrico Mentana ospiterà in studio Bersani e Fini in un confronto che sarà seguitissimo. Anche Sky e Current apriranno le porte al confronto tra i due leader così come faranno sul web Il Corriere della Sera e la Repubblica.
Si arriva cosi al 14 di marzo, a oggi.
Pierluigi Bersani vince le elezioni con un buon margine su Gianfranco Fini, terzo, nella sorpresa generale, Silvio Berlusconi.
Si apre da oggi un nuovo capitolo della storia italiana. Un capitolo che speriamo non ci riservi più le nefandezze, la cialtroneria e il malaffare di questi ultimi anni e che invece al contrario ci riservi un lungo periodo di buona politica. Un lungo periodo in cui l’interesse generale prevalga sull’interesse personale. Un lungo periodo in cui la lotta al precariato, investimenti sempre più significativi per la scuola, uno sviluppo economico sostenibile al nord come al sud, lotta all’evasione fiscale, lotta alla criminalità organizzata, riforme istituzionali e una legge europea sul conflitto d’interessi, i punti salienti della coalizione di centro sinistra che ha vinto le elezioni, siano la stella polare della nuova classe dirigente che rappresenta il popolo italiano in Parlamento.

P.s.: Da qualche giorno c’è una voce insistente che circola negli ambienti politici. Ci sarebbe un accordo tra il Centro Sinistra e il Centro Destra di Fini, Casini e Rutelli. L’accordo prevede un percorso comune su due punti programmatici: legge elettorale e conflitto d’interessi. Nel merito restituire ai cittadini la possibilità di scegliere i candidati e superare la legge porcata, e varare una legge sul conflitto d’interessi di stampo europeo per evitare in futuro che possa ritornare l’incubo da cui ci siamo appena liberati. Questi due provvedimenti dovrebbe essere calendarizzati all’apertura del nuovo Parlamento. In nome di questo accordo Pier Ferdinando sarà eletto Presidente del Senato prima e Presidente della Repubblica alla scadenza del mandato di Giorgio Napolitano. Gianfranco Fini potrà così dedicarsi alla costruzione della nuova destra e Bersani con Vendola, Di Pietro e tutto il centro sinistra, governare per cinque anni.

Condividi
  • Facebook
  • Twitter
  • LinkedIn
  • MySpace
  • RSS

Leave a Reply