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Beppino Englaro e la libertà di pensiero e il rispetto

In seguito alla partecipazione di Beppino Englaro alla trasmissione di Fabio Fazio, Che tempo che fa, una voce, sulle altre, si è alzata per attaccare, e non è una novità, Fabio Fazio per l’invito fatto al papà di Eluana, invocando tra le altre cose la par condicio. Queste alcune delle dichiarazioni di Luca Volontè dell’Udc, il partito di Casini.

«Fabio Fazio partecipa attivamente, grazie allo spazio di Raitre e al canone pubblico, alla campagna pro eutanasia di Veronesi, Marino, Pannella etc […] Non è accettabile che nel servizio pubblico ci sia una rete monocorde, come ai tempi della legge 40. Il nuovo cda ora intervenga, almeno ci sia par condicio […] Ancora ieri sera Beppino Englaro ha tenuto un comizio come fosse eroico portare alla morte i propri figli. Fazio e Raitre facciano quel che desiderano ma venga abolito il canone.»
Io trovo queste dichiarazioni indecenti. Come indecente e strumentale è stato l’atteggiamento che ha avuto Berlusconi nelle ultime ore di vita di Eluana.
Per tornare invece al merito delle dichiarazioni di Volonté e in particolare alla sempre invocata par condicio, anche in questo caso mi pare che ancora una volta si superi il limite della decenza. Il sistema dell’informazione, nella quasi totalità per quanto riguarda la televisione e per una buona metà per quanto riguarda la carta stampata, è nelle mani del padrone delle ferriere, con giornalisti supini che cantano le lodi del capo e intrattenitori televisivi, che spesso si autodefiniscono artisti, che obnubilano i sensi e la mente dei cittadini italiani che si abbandonano davanti alle televisioni, come canta Vasco Rossi.
Governa un pensiero unico, che negli ultimi vent’anni ha cambiato i connotati di un intero Paese, e se c’è qualche piccola isola di non allineati, non mi pare il caso di menar il can per l’aia.
Piuttosto sono d’accordo con le parole che Roberto Saviano ha voluto dedicare dalla Spagna a Beppino e che vi ripropongo: «Da Italiano sento solo la necessità di sperare che il mio paese chieda scusa a Beppino Englaro. Scusa perché si è dimostrato, agli occhi del mondo, un paese crudele, incapace di capire la sofferenza di un uomo e di una donna malata. Scusa perché si è messo a urlare, e accusare, facendo il tifo per una parte e per l’altra, senza che vi fossero parti da difendere […] [continua]

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