«Le canzoni quindi servono a formare una coscienza. Sono una piccola goccia dove servirebbero secchi d’acqua. Cantare, credo che sia un ultimo grido di libertà. Forse il più serio. Scrivere canzoni sta diventando un responsabilità sociale, ma se ne sono accorti in pochi. Esse entrano a far parte del patrimonio culturale di un popolo, sono parte della coscienza.»
«Il testamento di Tito è, insieme ad Amico fragile, la mia miglior canzone. Dà un’idea di come potrebbero essere le leggi se fossero scritte da chi il potere non ce l’ha. È un altro di quei pezzi scritti col cuore, senza paura di apparire retorici, che riesco a cantare ancora oggi, senza stancarmene. Avevo urgenza di salvare il cristianesimo dal cattolicesimo. Inteso come fondazione della Chiesa, il cattolicesimo ha rovinato tutto. I vangeli apocrifi sono una lettura bellissima con molti punti di contatto con l’ideologia anarchica.»
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