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L’ultimo respiro

Tra le tante affermazioni che non condivido, su quello che viene definito comunemente dai media il caso Englaro, alla canea precedente si sono aggiunte nelle ultime ore affermazioni indecenti, pronunciate da politici a lunga, infinita, scadenza, che rendono barbaro il dibattito in corso.
E si perché il dibattito che ha suscitato Beppino Englaro, il papà di Eluana, è un dibattito che ci riguarda direttamente. Riguarda le nostre coscienze, la nostra anima, la nostra vita.

Il papà di Eluana ha imposto all’opinione pubblica, attraverso il caso di sua figlia, un tema importante e universale: il diritto di decidere da soli.
La nostra Costituzione, all’articolo 32, tutela anche questo diritto quando parla di indipendenza dei cittadini nella scelta della terapia, ed è per la tutela di questo diritto che il papà di Eluana ha trasformato un dramma personale in una vicenda collettiva. Vicenda che può e deve trovare una soluzione nel Parlamento, con la discussione e approvazione della legge sul testamento biologico. Non quella presentata dal centro destra che non prevede il rispetto della volontà del cittadino. Per questo v’invito a sottoscrivere la proposta di testamento biologico il cui primo firmatario è Ignazio Marino.
A me sfuggono le ragioni che portano alcuni a difendere, fino all’insulto o all’indecenza appunto, la vita, degli altri, quando questa è totalmente artificiale e vita non può più chiamarsi. Ragioni che in ogni caso non tengono in alcun conto della volontà dell’interessato o di chi lo rappresenta. E quando non si hanno argomenti da proporre ma solo dogmi ci si serve di quella che Italo Calvino chiamava la “peste del linguaggio”. Si generano fantasmi e in loro compagnia si è pronti a combattere eroiche quanto inutili battaglie.
“Sarà la prima condanna a morte dopo il 1948.”
“È iniziato l’omicidio di Eluana, che rischia di avvenire impunemente e senza turbare convenzioni ed erogazioni di pubblico denaro.”
“A Udine si compie vero e proprio omicidio.”
“Peste del linguaggio”, appunto.
È giunto invece il momento di far scendere il silenzio su Eluana e i suoi parenti e rispettarne la volontà e i sentimenti. Oltre che rispettare la legge.
Buon viaggio Eluana, che la terra ti sia lieve.

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