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Seconda stella a destra…

Scrive Edmondo Berselli, in un suo recente articolo, richiamando Albert Hirschman che c’è un tempo per le passioni e un tempo per gli interessi e che talvolta nell’agire politico le due dimensioni possono coesistere. A suo dire oggi per la sinistra è il tempo degli interessi, definire e mettere a fuoco le ragioni della crisi economica per creare i presupposti di una risposta politica adeguata. Verrà poi il tempo per le passioni. E aggiunge che la sinistra ha davanti a se molto tempo per mettere a punto idee e programmi per rendersi credibile prima come opposizione e poi come alternativa di governo.

Condivido in pieno questa analisi e partirei da qui per aggiungere due riflessioni: sulla questione morale e sulle forze politiche che compongono il centro sinistra.
Sono un garantista convinto e mai ho avuto pensieri giustizialisti né per quelli di destra né, ovviamente, per quelli della mia parte politica. Per essere più espliciti su questo tema, non ho mai pensato e non penso, che Berlusconi possa o debba essere sconfitto dalla magistratura per via giudiziaria. Così come non penso che la magistratura sia efficiente e brava quando indaga politici del centro destra e cinica e bara quando mette alla sbarra politici del centro sinistra.
Esiste oggi in Italia, e non solo in Italia a dire la verità, una questione morale che attraversa tutto il Paese e in maniera ormai indistinta amministratori di destra e di sinistra. Napoli, Pescara, Potenza, la regione Lombardia, sono solo la punta di un iceberg che rischia di travolgerci tutti e farci affondare assieme alle nostre miserie.
Il tempo dei nani e delle ballerine è ormai alle nostre spalle. Bisogna assumere un atteggiamento responsabile e fare in modo che tutto sia trasparente e che non vi sia alcuna ombra su chi amministra la cosa pubblica. A nulla servono “furberie” o “tecnicismi” dell’ultima ora, non è così che si risolvono queste questioni.
Serve rigore e trasparenza.
Perché da noi non succede quello che in casi analoghi succede in altri paesi del mondo? Per esempio in America, dove il governatore del New Mexico, sotto inchiesta, rinuncia all’incarico al commercio nel nuovo governo di Barack Obama?
La seconda riflessione è sulle forze che compongono il campo politico del centro sinistra.
La crisi che attraversa il partito democratico è sotto gli occhi di tutti. La sconfitta alle elezioni politiche, il tonfo, in termini numerici, alle elezioni regionali d’Abruzzo. Amministratori inquisiti e in galera, su tutto il territorio nazionale, una palese incapacità di essere opposizione in Parlamento e soprattutto nessuna reale autocritica di fronte agli eventi che giorno dopo giorno, inesorabilmente, minano il consenso nei suoi confronti.
Le forze che si richiamano esplicitamente alla sinistra non sono in Parlamento e in questo primo scorcio di legislatura non hanno saputo catalizzare l’attenzione su se stesse e perciò sono residuali e non incidono nella società.
L’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, in un paese normale sarebbe la destra politica.
Quello di cui abbiamo bisogno è perciò una profonda rivisitazione dell’attuale assetto politico nel campo del centro sinistra. Per rialimentare quella passione di cui parlava Berselli c’è bisogno di un progetto politico credibile e di una nuova idea di società.
Spetta al partito democratico fare la prima mossa. È il partito più grande.
Azzeri tutte le sue cariche interne. Avvii una vera stagione congressuale su un nuovo progetto politico capace di includere anziché escludere. Si faccia un congresso con tesi politiche anche contrapposte e si indichi il campo di appartenenza politica in ambito europeo.
La sinistra, unita, sia capace di confrontarsi su un grande progetto di trasformazione della società e ri-cerchi le condizioni politiche per concorrere con il partito democratico alla guida del paese.
In tempi rapidi, senza trucchi e senza inganni. Lo si faccia soprattutto con gente seria e onesta.
Sempre Berselli scrive che “Il Paese va riportato alla decenza”, anche su questo sono d’accordo. Aggiungo che l’Italia non tornerà a essere un paese decente da solo. Dovremo essere  noi a ripristinare la decenza perduta. Nella vita di tutti i giorni con scelte e comportamenti sempre seri e responsabili.
Oggi e per sempre.

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