È un bel libro l’autobiografia di Pietro Ingrao, Volevo la luna, edito da Einaudi e pubblicato alla fine di settembre.
Come le biografie di tutti gli uomini che hanno ricoperto cariche pubbliche importanti è anche un pezzo di storia del nostro paese che leggiamo leggendo la storia personale di Pietro Ingrao. Una storia che parte da Lenola in provincia di Latina nel 1915 e arriva fino ai nostri giorni. La storia di un uomo colto, e questa cultura diventa qualche volta leziosità, voglia di compiacersi, e questo è l’unico rilievo che mi sento di fare al libro, che diventa comunista al liceo.
E all’università prima e nella clandestinità poi rafforza questa sua convinzione politica. Questo è un libro che ci racconta tante storie e che in ultima analisi s’interroga sul perché della sconfitta del comunismo. Attraverso la storia personale di Ingrao possiamo ripercorrere la storia d’Italia dell’intero novecento ed in questo percorso incrociare uomini e donne che hanno contributo a liberare l’Italia dal nazifascismo. È un libro che pone l’uomo e le vicende umane al centro della storia, prima della politica e di qualsiasi altra cosa ed in questo è un libro autenticamente contemporaneo. Un libro in cui mi riconosco in pieno, in cui riconosco il valore della persona umana. E a proposito di quest’aspetto voglio terminare questa mia breve nota proprio con le parole dell’autore: «Mi capitò tra le mani Guerra e Pace. Lo divorai lentamente. Lo lessi e lo rilessi in un’ estate immobile, di cieli senza una nuvola […] Cosa di quella narrazione mi trascinò così totalmente? Non credo fosse l’urto d’imperi che apriva l’Ottocento. Forse fu la rappresentazione della complessità del vivere: in campo non stavano più solo l’eroismo e la viltà, ma la foresta (e il gioco) delle passioni, che non erano più univoche, lineari; e la scoperta che esse fluttuavano con violenza e morbidezza; e il tempo non era più solo il giorno e la notte: ma l’ombra, il crepuscolo, l’oscillare dei cieli. Irrompevano sulla scena altri eroi: esitanti, imperfetti nelle loro domande e tormenti […] Cominciò un altro commercio di parole e simboli […] Per me l’incontro – umano prima ancora che politico – con quel coetaneo sconosciuto agì da simbolo e premonizione per tutta una vita.»
Titolo Volevo la luna
Autore Pietro Ingrao
Editore Einaudi
Anno 2006
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