Il disappunto, la tristezza e il dolore per la morte di Mario Monicelli non ci deve impedire di cogliere quella che a me pare essere la sua ultima, rigorosa, e nello stesso tempo grande lezione. Non sapremo mai le vere ragioni della sua scelta o se ci sono state delle ragioni, non le ascolteremo comunque dalla sua viva voce, ma come per alcune delle sue opere possiamo interrogarci e provare a capire, interpretare.
Monicelli è stato un uomo presente a se stesso fino alla fine dei suoi giorni. 95 anni e una lucidità straordinaria. Ha espresso il suo pensiero fino al giorno prima di morire sui temi che in queste ore vedono, sui tetti, nelle strade i giovani studenti delle università italiane. È stato schietto, diretto, come sempre.
Nella sua lunga e piena vita ha realizzato molte delle sue aspirazioni. È stato un protagonista assoluto della vita culturale del nostro Paese e tale resterà per sempre. La vitalità e l’eleganza con la quale ha vestito i suoi novantacinque anni lasciavano trasparire un’idea felice e positiva della vita perché è stato un uomo che ha amato la vita. L’ha amata a tal punto che quando è giunta al capolinea non ha atteso oltre.
Il suo gesto, che interpreto come la volontà di non prolungare inutilmente una vita che è giunta alla sua fine naturale, insegna più di tante inutili chiacchiere ideologiche di sedicenti comitati per la vita. Piuttosto c’interroga sul perché una persona così presente a se stesso e che aveva un’idea felice della vita non abbia potuto compiere il gesto che ha compiuto in un’altra condizione. Una condizione meno traumatica per se stesso e per chi gli era vicino.
In questo senso quel corpo steso a terra, sotto il balcone di un ospedale, e coperto da un lenzuolo bianco grida vendetta.
Non è oggi il tempo della battaglia politica per una legge sull’eutanasia. Quel tempo sarà domani.
Oggi e ora è il tempo del commiato. Ciao Mario (non ci conoscevamo ma voglio concedermi il lusso di chiamarti per nome), grazie per tutte le cose belle che ci lasci. Grazie per esserci stato. Che la terra ti sia lieve.
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