NYC, 4 marzo 2009
La sveglia è prima dell’alba e il risveglio non è un bel risveglio. Ma tant’è. Si parte per l’America e c’è qualche piccolo sacrificio da fare. Il viaggio da Pescara a Roma è piacevole, parliamo molto e ci distraiamo abbastanza tanto da arrivare in ritardo per il primo appuntamento. Ah! I miei compagni di viaggio sono Roberto e Lucia. Li conosco da sempre, sono le prime persone che ho conosciuto quando mi sono trasferito a Pescara e per questo sono certo che staremo bene insieme in questi giorni. Prima d’imbarcarci, avendo un tempo nuovo a disposizione, pianifichiamo nel dettaglio la trasferta americana. Facciamo un programma giornaliero lasciando pochissimo spazio all’improvvisazione.
Durante il primo volo, Roma-Londra, parlo quasi sempre io. Ho iniziato a Civitavecchia e ho finito quando l’arco del nuovo stadio di Wembley ci avvertiva che stavamo per atterrare a Heathrow. Roberto era seduto tra me e Lucia e non ha potuto far altro che ascoltare per tutto il viaggio. Avrebbe preferito dormire e minaccia ritorsioni per il secondo volo.
Il primo volo è stato bello, nessuna turbolenza. Decollo e atterraggio perfetti. Anche il secondo, Londra-New York City, inizia bene. Durerà sette ore e mezza. Ho con me la guida della Lonely Planet e un libro, Settembre 1943. I giorni della vergona. Un tema che mi appassiona da sempre, la settimana della vergogna che ci ha resi ridicoli agli occhi di tutto il mondo e che sta lì a ricordarci la nostra cialtroneria. Di italiani intendo.
Apro la guida per ripassare gli itinerari che abbiamo definito qualche ora fa. Dopo un po’ comincio a leggere il libro e così inizia un viaggio nel viaggio. Un viaggio nel tempo che mi porta ai giorni della vergogna nazionale, tra fascisti sempre meno fascisti e nazisti sempre più nazisti. Quando vedo Badoglio svegliato nella notte che si presenta ai suoi interlocutori come uno zombi non reggo più e chiudo il libro. Chiudo gli occhi e mi riposo. Un piccolo sobbalzo mi sveglia. Guardo fuori, siamo sopra le nuvole, sospesi tra la terra e il cielo. Accendo il visore di fronte ai miei occhi e guardo il piano di volo.
Altitude 11.582 m
Ground speed 792 km/h
Outside time temperature -60°
Local time 19.18
Time to destination 3.48
Distance to destination 2744 km/h
Estimate arrival time 18.05
Head wind 96 km/h
C’è tempo. Roberto ha messo la mascherina e prova a dormire, Lucia si è assopita.
Che faccio? Decido di vedere un film.
C’è un’ampia scelta. Film vecchi e nuovi. Non resisto alla tentazione di ri-vedere l’inizio di Colazione da Tiffany. Audrey Hepburn è una bellezza senza tempo. È deliziosa. Rivedo la scena iniziale una, due, tre volte. Poi mi decido e scelgo un film nuovo, appena uscito nelle sale cinematografiche: The Millionaire. Otto premi oscar, non l’ho visto e mi sembra una buona occasione. Il film scorre veloce e accorcia la distanza che mi separa da New York City a quando Jamail Malik corre disperato nella folla della stazione di Bombay per cercare d’incontrare Latika, manca poco all’atterraggio al “JFK.”
Arriviamo a casa di Maryann alle 20.00, in Italia sono le 2.00, in taxi. Sono sveglio ormai da 23 ore e ho sonno. Per questo motivo mentre Roberto, Lucia e Maryann parlano in cucina, mi sistemo il divano e mi addormento senza neanche salutare. Mi sveglio alle 2.30. Non so se è il divano o il fuso o la voglia di uscire per strada. Provo a riaddormentarmi ma è difficile. Niente da fare, non riesco a riaddormentarmi. Mi alzo e vado alla finestra, prendo la macchina fotografica e comincio a fotografare. In fondo al viale s’intravedono alberi, è Central Park. La mia casa in questo soggiorno americano sarà qui a Manhattan, West End Avenue, Upper West Side, a due passi da Central Park appunto.
Ormai sono sveglio e non riesco a far altro, vista l’ora, che fotografare il giorno che sta arrivando. Una, due, tre, quattro, cinque volte.
Adesso Maryann si è svegliata e sta preparando la colazione per i tre piccoli della casa. Hanno nove, sei e tre anni e mezzo e devono andare a scuola.
Roberto smanetta con l’iPhone e Lucia è quasi pronta.
La prima giornata a New York City sta per iniziare.
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.