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Elogio di Zeman

«A mio parere, la grande popolarità che ha il calcio nel mondo non è dovuta alle farmacie o agli uffici finanziari, bensì al fatto che in ogni piazza in ogni angolo del mondo c’è un bambino che gioca e si diverte con un pallone tra i piedi. Ma il calcio, oggi, è sempre più un’industria e sempre meno un gioco.» Zdenek Zeman

«[…] il sistema non mi permette di allenare in Italia, con me i presidenti si spaventano.» E ancora in un’intervista di qualche giorno fa «[…]il sistema non mi ha permesso di vincere».
La zeta di Zeman colpisce ancora. Il Sistema non mi permette di allenare in Italia dice il tecnico boemo e utilizza la stessa definizione che Roberto Saviano, nel suo Gomorra, da della camorra.
Parole che sono come pietre. Il governo del calcio e soprattutto il suo sottogoverno definito “il sistema”. Ancora una volta all’attacco. Sempre, comunque all’attacco.
«Il calcio deve uscire dalle farmacie» con questa frase Zeman ha fatto tremare il palazzo e soprattutto grazie alle sue dichiarazioni che si è fatta un po’ di giustizia nel mondo del calcio. Qualche calciatore è stato costretto ad abbandonare l’attività agonistica dopo quelle dichiarazioni, altri sono andati incontro ad anni molto bui. Alcune società hanno pagato un prezzo altissimo. Altre, si spera, lo pagheranno.
Non è importante solo vincere ma è più importante come vincere e a me piace vincere senza truccare le regole del gioco. Con queste parole, che cito a memoria, Zeman ha sempre risposto ai suoi, tanti detrattori.
Rispetto delle regole e valori dello sport davanti a tutto. E poi soprattutto all’attacco sempre e comunque. Un calcio spettacolare che ha fatto scrivere fiumi e fiumi di parole. Nacque così il mito di Zemanlandia. Una squadra di perfetti sconosciuti pescati nelle serie minori, C1 e C2, che disputarono due campionati indimenticabili in serie A sfiorando la qualificazione in coppa Uefa.
Un allenatore amatissimo dai tifosi delle squadre che ha allenato a tal punto che uno di questi, Antonello Venditti, tifosissimo della Roma, ha voluto dedicargli una canzone, La coscienza di Zeman.
L’anno prossimo dunque non vedremo Zeman su una panchina italiana ma su quella prestigiosa della Stella Rossa di Belgrado e finalmente anch’io saprò quale risultato cercare la domenica sera.

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