Oggi è il giorno delle farfalle. Farfalle bianche. Una, due, tre, quattro e poi a decine. Vengono da nord e vanno a sud. La spiaggia è identica a quella di ieri. Stesso sole, stesso mare. Niente vento. Oggi c’è più gente. Più movimento.Gesù e Maria di Magdala vivono insieme ormai. Ciò che era impensabile fino a ieri si realizza. Lui fa miracoli. O meglio attraverso di lui un Dio materializzatosi attraverso una nuvola di fumo fa miracoli. Nel frattempo Maria, la mamma, ha conosciuto Maria, la donna di Gesù, oggi diremmo la sua compagna. Ci si avvicina a grandi passi verso l’epilogo.
Le farfalle ci sono pure nel pomeriggio. E sono di nuovo tante. A decine. Di nuovo da nord verso sud. L’azzurro del mare si confonde all’orizzonte con il celeste del cielo e il bianco delle farfalle. Sintonie si rincorrono nell’etere. E vecchie familiarità incontrano nuove gioie. E saluti si rinnovano.
In mezzo al lago, avvolto nella nebbia, Gesù conosce finalmente il suo destino. «[…]In un cerchio di luce più ampio la barca si ferma, è il centro del lago. Seduto sulla panca, a poppa, c’è Dio […] Gesù disse semplicemente, Eccomi qua […] Dio disse, Eccoci qua.» Hanno trascorso quaranta giorni in mezzo a quel lago avvolti nella nebbia. Dio ha risposto alle domande di Gesù e Gesù ha conosciuto, finalmente, il suo destino.
Il pomeriggio è alto. Il sole è basso, ormai. Sul Tirreno sarà quasi sulla linea d’orizzonte. Qui su quella stessa linea l’azzurro del mare continua a confondersi con il celeste del mare e con il bianco delle farfalle che ora sono diventate molte di meno. Da una palma alla nostra sinistra una radio trasmette voci da Pechino. Sembrano voci della domenica. Quelle domeniche fatte di gol e di passioni.
«Non l’hanno pagato per la denuncia», Gesù scagiona Giuda Iscariota mentre va incontro a quella morte che l’attende ormai prossima. Un sapore che è un misto di acqua e aceto per un attimo gli rinnova la vita. Poi più nulla.
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