La protervia del Governo di destra e del Presidente del Consiglio si sono plasticamente materializzate durante il dibattito, se di dibattito si può parlare visti i tempi e la disponibilità all’ascolto mostrati, parlamentare sul decreto Gelmini. L’ostinazione a non voler ascoltare le ragioni di nessuno se non le proprie la dice lunga sulla cultura politica di queste figure che, avallate dal voto popolare, governano il paese. Hanno una concezione strana della dialettica e della vita democratica di una nazione. Pensano che essendo stati votati possono fare quello che vogliono.
No, non è così.
Avete approvato il decreto Gelmini e non c’è una sola componente della scuola che è d’accordo con voi e oggi sono in tanti in piazza a manifestare contro il vostro modo di governare.
Non sono in piazza per noi ma contro di voi ed è molto diverso.
L’opposizione politica al vostro governo, la sinistra, il Pd e Di Pietro, non è oggi in piazza lo è stata in due occasioni, l’11 ottobre e pochi giorni fa, ed in entrambi i casi è stato un successo di partecipazione di popolo.
L’Italia non è vostra solo perché avete avuto la maggioranza relativa dei voti alle ultimi elezioni politiche.
Avete l’onere e l’onore di governare questo grande Paese e non potete farlo arroccandovi nel vostro castello, non ascoltando il popolo e comunque tutti coloro che non sono d’accordo con voi.
Non lo potete fare.
In democrazia non si può fare così. Bisogna ascoltare le ragioni di chi manifesta e comunque governare cercando l’armonia tra le varie parti che compongono la società.
Voi dividete e non siete capaci di unire.
Per queste ragioni sono certo ci sarà un Comitato promotore per un referendum contro la riforma Gelmini. Ci saremo e ci impegneremo in tanti. A fianco degli studenti, delle maestre e dei maestri per quelli in ruolo e per i precari, del personale non docente, e di tutti coloro che amano la libertà e la democrazia.
Saremo tanti.
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