Ho sempre pensato che i materiali elettorali fossero inutili. O meglio ho sempre votato indipendentemente dalla pubblicistica elettorale dei singoli candidati. Ho scelto perché conoscevo le persone che votavo e sapevo quello che volevano. Oggi, in questa veste per me inedita di candidato, comincio a capire che non tutti conoscono il candidato che devono votare e quasi nessuno sa ciò che pensa. Allora mi sono chiesto cosa dovessi preparare per la mia campagna elettorale.
Girando per Pescara, a piedi o in macchina, ti accorgi che la città è satura di propaganda elettorale e che gli spazi che solitamente sono destinanti alla pubblicità sono appannaggio dei candidati. Si badi bene non dei candidati a Sindaco ma soprattutto dai candidati al Consiglio Comunale. Volti che ti guardano, da grandi poster sei metri per tre, e ti accompagnano da mattina a sera. Tra un po’ inizieranno a girare anche i grandi troller che porteranno a spasso per le vie cittadine le facce sorridenti e allegre degli aspiranti consiglieri comunali o sindaci.
Io non farò così.
Ho deciso d’incontrare i miei potenziali elettorali di persona, nei mercati, a piccoli gruppi, nei luoghi d’incontro abituali e nelle case, il famoso porta a porta che soprattutto a sinistra è stato sempre il modo migliore di fare propaganda politica.
Non andrò a mani vuote ma porterò con me i materiali a cui ho pensato.
L’immancabile santino, lo strumento più antico eppure il più moderno per un candidato. Slogan, foto e modalità di voto.
Un pieghevole che ripropone la foto e lo slogan, una brevissima biografia, e una sintesi di quella che è la mia idea di città, o meglio le priorità sulle quali vorrei lavorare. Essendo un testo molto breve sono più che altro delle suggestioni.
Ve le propongo e mi auguro vi piacciano ma soprattutto siano efficaci.
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