Il trucco ormai non funziona più. Ogni qualvolta uno scandalo appare all’orizzonte, sia che lo riguardi direttamente sia indirettamente, lo schema difensivo è sempre lo stesso: magistrati che non fanno il loro dovere e donne. Tanto più grande è lo scandalo tanto più si spinge oltre ogni decenza immaginabile l’attacco alla Magistratura e l’uso del corpo femminile come scudo umano per parare qualunque colpo. A Berlusconi, che è grande appassionato e cultore di calcio, non sfuggirà che quando una tattica si ripete sempre uguale a se stessa, smette di essere produttiva.
Questa sua difesa sempre uguale a se stessa somiglia molto al fallo tattico al quale ricorrevano sistematicamente le squadre che giocavano con il 4-3-3 all’inizio degli anni Ottanta, compreso il suo primo Milan, il Milan di Sacchi. Quella tattica oggi non è più utilizzabile perché gli arbitri hanno capito il sistema e sono molto più attenti al fallo sistematico.
Così oggi che si profila l’ennesimo scandalo politico, corruzione per i lavori alla Maddalena previsti per il G8 che poi si tenne a L’Aquila, Berlusconi parte a testa bassa utilizzando il solito schema.
Il tema vero qui come per i mondiali di nuoto a Roma e per tutte le non emergenze che il Governo Berlusconi fa gestire direttamente alla Protezione Civile, non è Francesca o i massaggi a cui ricorre Guido Bertolaso, il capo della Protezione Civile. Il tema vero qui è una corruzione dilagante e un “sistema gelatinoso”, che sembra inglobare tutto e tutti. E qual è stata la reazione di Berlusconi? Prima l’attacco a testa bassa ai magistrati e poi, approfittando dell’ennesima ribalta internazionale, questa volta con il premier albanese Sali Berisha, dopo «le battute sui negri, gli ebrei, le puttane» tocca alle belle donne.
Il “sistema gelatinoso”, di cui parlava in un’intercettazione telefonica Paolo Desideri, non riguarda solo gli appalti per i lavori pubblici ma bracca tutti. Ne è intriso il cielo. Un degrado civile che, oggettivamente, era difficile ipotizzare. La politica non è in grado di dare una risposta e soprattutto di offrire soluzioni. La classe dirigente, questa volta in senso lato, del nostro Paese, è come ipnotizzata da ciò che sta succedendo quando non addirittura complice.
«La bellezza salverà il mondo» afferma il principe Miškin nell’Idiota di Dostoevskij, potremmo accontentarci dell’Italia per il momento, anche perché ormai è chiaro innanzitutto a noi stessi che non siamo un popolo di santi, tantomeno di poeti, forse di navigatori, sempre che il navigatore satellitare funzioni.
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.