Questo articolo è pubblicato anche su L’Espresso
Questo articolo è pubblicato anche su L’Espresso La pandemia scatenata dal Coronavirus Covid-19 ha trasformato il caos organizzato della società dei consumi che abitiamo in un mondo apparentemente in stato di calma. L’aspetto più evidente e facile da leggere, per chiunque, è rappresentato delle immagini inanimate delle città.
I cinque continenti mostrano tutti lo stesso volto: strade vuote e città simili a lande desolate.
Tutto si è fermato e tutto si è fermato, per la prima volta, insieme.
Questo articolo è pubblicato anche su Resto al Sud Se n’è andato in un giorno difficile da dimenticare, il 21 marzo e in un periodo in cui il ciclismo, il calcio e tutto lo sport sono fermi, come è ferma l’Italia intera. Questo articolo è pubblicato anche su Resto al Sud Quando ero ragazzo il 21 marzo era un giorno di festa a casa mia, a casa dei miei genitori. Continue reading 21 marzo: San Benedetto la rondine sotto il tetto Questo articolo è pubblicato anche su L’Espresso Telmo Pievani, filosofo ed evoluzionista che ricopre la prima cattedra italiana di filosofia delle scienze biologiche, in un breve video, Coronavirus: uno sguardo evoluzionistico, pubblicato su un sito internet dell’università di Padova, dice: «I virus hanno degli avversari che noi possiamo scatenare contro di loro: la ricerca scientifica, l’igiene, il progresso sociale. Ricordiamo che la povertà, la disuguaglianza, le carestie, le guerre, sono tutti alleati dei virus. E poi naturalmente la protezione ambientale, può sembrare strano ma c’è un legame molto stretto tra tutte vicende. Noi evoluzionisti lo sappiamo, se si vuol sconfiggere un nemico temibile com’è questo virus, devi imparare a capire la sua logica che è una logica evolutiva». Continue reading Il giorno dopo domani Questo articolo è pubblicato anche su L’Espresso Un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica è il sottotitolo del Manifesto di Assisi, presentato lo scorso 24 gennaio nella città di San Francesco. Una dichiarazione d’intenti che non lascia spazio a dubbi o tentennamenti, la crisi climatica si affronta da un punto di vista economico. Non bastano le buone intenzioni, servono azioni concrete e una nuova economia a misura d’uomo. Sembra di rileggere le parole di Federico Caffè, «noi dobbiamo riscoprire l’economia degli affetti non delle regole», che sempre poneva la condizione materiale delle persone prima di ogni considerazione economica. Una conseguenza di questa affermazione è che la crisi climatica non va affrontata solo come una sfida, necessaria e imprescindibile, ma deve essere colta come un’opportunità, una delle ultime forse, per costruire un mondo migliore partendo proprio da un’economia altra e più giusta. Mettendo in discussione dalle fondamenta lo stato delle cose. Questo articolo è pubblicato anche su L’Espresso Un filo rosso lega gli ultimi due libri che ho letto, gli uomini della CIA e «i fantasmi dei fatti» come li chiamava Leonardo Sciascia. Nel caso del libro di Bruno Arpaia, Il fantasma dei fatti, questi hanno una valenza pubblica e condizionano la vita di un Paese. Gli uomini della CIA sono invece gli stessi: interferiscono per indirizzare, condizionare e cambiare il corso delle cose in entrambi i casi. Questo articolo è pubblicato anche su L’Espresso Rileggere o leggere per la prima volta gli scritti di due intellettuali come Alex Langer e Alessandro Leogrande è utile. Lo è da un punto di vista politico, sociale e antropologico. Questo articolo è pubbblicato anche su Resto al Sud «Era la controra, nel bel mezzo del pomeriggio, quando la solitudine morde di più […] Il respiro si fece affannoso, il terrore di diventare preda la prese alla gola. La finestra le parve la sua unica via di fuga. La aprì e, una volta sul balconcino, scavalcò l’inferriata e si lasciò cadere dal quinto piano giù nel cortile […] Si illudeva che fosse un volo per poi risalire, a volo d’angelo. Ma non fu così. Non ci fu risalita». Le pagine che Renzo Paris dedica ad Amelia Rosselli hanno a che fare con la spiritualità e sono un tributo ad una delle voci più libere, musicali e tribolanti della poesia italiana del secondo Novecento. Questo articolo è pubblicato anche su L’Espresso C’è un che di prezioso nel libro di Domenico Potenza – Lubiana. Una città a memoria. L’eredità di Jože Ple?nik e l’architettura contemporanea – e riguarda tutte le città del mondo e anche quelle che non sono state ancora pensate e costruite: la ricerca dell’anima di un luogo. |
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