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Punto Z_L’orchestra, il primo violino e il direttore

Questo articolo è pubblicato anche su QuasiRete, il blog di narrazione sportiva di www.gazzetta.it

Ogni anno, da molti anni, da sempre forse, nel mondo dello sport innanzitutto, si stilano classifiche. E attraverso nuove classifiche si misura e monitorizza anche l’emancipazione dell’uomo. La maggior parte di queste classifiche si basa su dati oggettivi. Il più veloce o il più lento. Chi ha segnato più gol o chi ne ha subiti di meno. Sono spesso riscontri cronometrici o tabelle a determinare la posizione in queste particolari classifiche.Ci sono però alcuni eventi legati allo sport che sfuggono a questo rigido incasellamento. Ciò succede quando alle categorie canoniche si aggiunge un elemento che oggettivo non è: la bellezza. Come si può, infatti, definire con certezza e oggettività il più bel gol di tutta la storia del calcio o la più bella azione mai realizzata? Se penso al gol più bello ad esempio, non riesco a non pensare ad almeno due realizzazioni. Il gol di Maradona, mondiali 1986 in Messico, contro l’Argentina e il gol di Marco Van Basten contro l’Urss realizzato nella finale dell’Europeo del 1988. Un po’ più complicato è scegliere la più bella azione corale di una squadra di calcio. Il calcio è uno sport collettivo ed è impossibile che un fuoriclasse riesca a vincere da solo un trofeo o una partita, c’è sempre bisogno della squadra. Volendo fare un paragone con la musica classica c’è bisogno di un’orchestra, di un primo violino e di un direttore d’orchestra.
Non posso affermare che l’azione che sto per descrivervi sia la più bella azione corale di una squadra che si sia mai vista su un campo di calcio, certo è la più bella che abbia mai visto in quasi quarant’anni di calcio. Nel film che vi propongo, un “corto” di diciotto secondi, l’opera è eseguita dalla nuova orchestra Zemanlandia di Pescara, il primo violino è Lorenzo Insigne, il direttore d’orchestra è Zden?k Zeman.

Anania, il portiere, appoggia la palla all’esterno basso Balzano (o terzino se preferite la classicità) che controlla con il sinistro e appoggia a Cascione. L’esterno sinistro di centrocampo (o mezzala, sempre pensando alla classicità) con un tocco di prima restituisce la palla a Balzano che sempre di prima serve Lorenzo Insigne. Due tocchi in movimento e palla per Ciro Immobile che in questo istante è sulla linea di centrocampo spostato leggermente sulla sinistra. Il capocannoniere del campionato s’invola sulla sinistra per cambiare direzione e puntare verso il centro. Tutta la squadra, ad eccezione dei due centrali di difesa (lo stopper e il libero per i nostalgici) sale e segue l’azione con un movimento senza palla da manuale del calcio. Balzano corre lungo la linea destra del campo. Kone effettua un taglio magistrale dal centro verso destra incrociando proprio Ciro Immobile. Sansovini, il capitano, effettua un taglio da destra verso il centro. Nel frattempo sopraggiunge Lorenzo Insigne che riceve palla da Immobile e serve Damiano Zanon che ha appena effettuato una sovrapposizione sulla fascia sinistra del campo. La palla adesso non è più coperta, si è in mare aperto, e Zanon effettua un cross perfetto che Sansovini, clamorosamente, non trasforma in gol. Il tutto si svolge in 18 secondi. Questo è per me il calcio. Tutto il resto non conta. Nulla.

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