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Storie di un’Italia che non c’è più

Pettorano sul Gizio (Aq), i ragazzi della comunità di base del gruppo “l’Aratro” fanno lezione all’aperto.

Stamattina ho letto un post che mi ha colpito molto. Parla di un’altra Italia. Di un’Italia che non c’è più. Lo ha scritto un mio amico Marcello Bonitatibus sul sito dell’Associazione culturale “Pietro De Stephanis” di Pettorano sul Gizio un piccolo paese in provincia di L’Aquila.
La chiccha, che vi consiglio di guardare, è un filmato del 1977 realizzato da una troupe tedesca, Basicgemeinden eine change fur die kirche.

Ai più “grandi” il filmato farà ritornare alla mente le grandi inchieste di Tv7 firmate dai più grandi intellettuali italiani che sempre più spesso, per fortuna, vengono riproposte da Rai Storia. Buona lettura e buona visione.

La ballata del prete cafone
di Marcello Bonitatibus

Nel 1974 don Pasquale Iannamorelli fu nominato parroco di Pettorano. Nacque allora l’esperienza del gruppo de “L’Aratro” che coinvolse quasi tutti i ragazzi del paese. Su questo sito abbiamo dedicato una sezione a quel periodo, mettendo a disposizione degli utenti registrati, in formato digitale, tutti i numeri del giornalino ciclostilato che i ragazzi del doposcuola promosso da don Pasquale pubblicarono dal 1974 fino al 1980; tre opuscoli con i testi di un recital e di uno spettacolo teatrale da loro prodotti e realizzati; gli atti del convegno “Barbiana dieci anni dopo”, organizzato a Pettorano con la partecipazione di tutti i gruppi italiani che, come loro, facevano doposcuola seguendo il modello della scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani…continua su www.pettorano.com

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