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«Tu sei solo chiacchiere e distintivo!»

Dopo la vittoria eclatante ma non inattesa di M5S alle elezioni politiche ho deciso di conoscere e studiare più da vicino il movimento fondato da Beppe Grillo. Un successo di popolo così clamoroso non può essere snobbato anche perché, soprattutto in queste ore, tutto e tutti parlano solo di questo argomento.
Mi sono chiesto: da dove inizio? Dal sito di Beppe Grillo, è stata la risposta.
La bellezza del web è soprattutto la comodità di poter decidere e fare contemporaneamente, anche se avere sempre meno spazio per la riflessione tra “il dire e il fare” non sempre è un fattore positivo.
Ho digitato sulla tastiera www.beppegrillo.it e sono entrato, per la prima volta, nel mondo dell’affabulatore Beppe Grillo.Il primo post in cui m’imbatto e l’ultimo in ordine di tempo scritto da Grillo è “Bersani, morto che parla”. Faccio scorrere il mouse e leggo il titolo del secondo, “Gli italiani non votano mai a caso”, ancora “La fine della Terza Repubblica”. La forma è quella del comizio finale di Piazza San Giovanni a Roma che ho seguito in diretta. Il comizio dell’ormai leggendario «Arrendetevi, siete circondati» e del «Abbiamo tornato indietro i soldi», facce di un’unica medaglia.
Capisco dunque che non è da qui che posso partire per comprendere meglio ciò che è accaduto. Perché mi piacerebbe capire se ci sono ragioni altre rispetto a ciò che la vulgata diffonde da diversi giorni e cioè che il voto per il M5S è solo un voto di protesta e anti casta.
Studio il sito, ben fatto e soprattutto facile da comprendere anche per chi ci accede per la prima volta, e m’indirizzo verso un link posizionato in alto a destra, “scarica il PROGRAMMA M5S”.
Clicco ed entro nella schermata del programma. Sulla sinistra c’è scritto.
«Il MoVimento 5 Stelle è una libera associazione di cittadini. Non è un partito politico né si intende che lo diventi in futuro. Non ideologie di sinistra o di destra, ma idee. Vuole realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi».
Mentre sulla destra i capitoli del programma: Istruzione, salute, informazione, trasporti, stato e cittadini, energia, economia.
Perfetto, mi dico. Vado in fondo alla pagina e mi scarico il programma completo.
Vado subito al capitolo “Istruzione”. Siamo a pagina 15 e anche all’ultimo capitolo.

«Istruzione.

• Abolizione della legge Gelmini
• Diffusione obbligatoria di Internet nelle scuole con l’accesso per gli studenti
• Graduale abolizione dei libri di scuola stampati, e quindi la loro gratuità, con l’accessibilità via Internet in formato digitale
• Insegnamento obbligatorio della lingua inglese dall’asilo
• Abolizione del valore legale dei titoli di studio
• Risorse finanziarie dello Stato erogate solo alla scuola pubblica
• Valutazione dei docenti universitari da parte degli studenti
• Insegnamento gratuito della lingua italiana per gli stranieri
(obbligatorio in caso di richiesta di cittadinanza)
• Accesso pubblico via Internet alle lezioni universitarie
• Investimenti nella ricerca universitaria
• Insegnamento a distanza via Internet
• Integrazione Università/Aziende
• Sviluppo strutture di accoglienza degli studenti»

Penso, ovviamente, che siano solo i titoli dei capitoli e invece scopro che il programma è tutto qui. Titoli e basta. Una solenne presa in giro, una performance da circo di quart’ordine, per restare alla percezione che hanno del nostro Paese all’estero.
Mi chiedo se il 25% degli italiani che hanno votato M5S sia al corrente di questo e cioè che hanno votato ed eletto rappresentanti di una forza politica che ha un programma costituito solo da titoli.
Ovviamente la mia è una domanda retorica.
Io so, ma non ho le prove, che la maggioranza degli elettori di M5S non è al corrente di questo. La maggioranza degli elettori di M5S non sa che ha votato una forza politica senza programma, ovvero una forza politica che ha come programma alcuni slogan. Nel comizio finale, il “megafono” del movimento aveva detto invece che il programma era stato scritto attingendo alle migliori menti del mondo scientifico e culturale. Non c’è alcun riscontro per queste affermazioni. Non c’è nel programma che si può scaricare dal sito del “megafono”.
Oggi non è più tempo per comizi, tantomeno per insulti. Oggi inizia il tempo della responsabilità. Riguarda gli eletti nel nuovo Parlamento, ma riguarda soprattutto noi cittadini comuni che in Parlamento non ci andremo. Cerchiamo tutti, ognuno in relazione a ciò che è in grado di fare e dare, di aiutarci e aiutare il nostro Paese ad uscire da una situazione politico sociale assurda nella quale ci siamo ritrovati per responsabilità di ognuno di noi. L’inizio di questo cammino, lungo e difficile, non può però fondarsi sul nulla o sugli slogan. Dobbiamo pretendere che chi si candida a rappresentare il popolo debba fornire una possibile soluzione ai nostri problemi non altro. Altrimenti continueranno a scorrere e a vincere le parole, ormai immaginifiche, di Robert De Niro nella scena madre del meraviglioso film di Brian De Palma, “Gli intoccabili”.
«Tu sei solo chiacchiere e distintivo! Tu in mano non hai niente!», mentre noi, oggi più che mai, abbiamo bisogno di fatti e non di chiacchiere.

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