Il tempo delle vacanze è un bel tempo. È il tempo del suono delle cicale. Un tempo lungo che aiuta a riflettere. A pensare. E a pensare aiuta certamente, Una notte in Italia. Irpinia-L’Aquila istantanee da un dopo sisma, la mostra che hanno allestito Valentina Del Pizzo e Valerio Calabrese da Battipaglia, due miei cari amici. La mostra s’inaugura sabato 31 luglio ad Auletta in provincia di Salerno e resterà aperta fino al 31 dicembre di quest’anno. Io la visiterò in autunno, voi andateci anche prima.
Una notte in Italia *
Sabato 31 luglio 2010, ad Auletta (Sa), presso il Palazzo dello Jesus, sede dell’Osservatorio sul dopo sisma istituito dalla Fondazione MIdA (Musei Integrati dell’Ambiente), sarà inaugurata una mostra fotografica dal titolo “Una notte in Italia”. L’ora è quella del sisma che si abbatté sull’Irpinia in una domenica qualunque nel momento della giornata in cui «l’Italia più ricca si prepara ad andare a cena, mentre quella più povera ha appena finito di mangiare», come ricorda Lina Wertmuller, nell’incipit del noto documentario da lei diretto “Era una sera di Novembre”.
Tre sale, due momenti sismici diversi, un’unica interminabile notte. Un lasso di tempo (1980–2010) che l’esposizione ripercorre attraverso le foto di Daniele Lanci, sui danni provocati dal sisma abruzzese e sull’inizio della ricostruzione (sala1) e quelle di Francesco Fantini, scattate nel 2002, ventidue anni dopo il terremoto che spezzò “l’osso dell’Italia” (sala2). Il percorso si chiude con la visione del film documentario “ANNO 30 d.T (dopo il terremoto, dietro il terremoto) sul post ricostruzione in Campania ed in Basilicata, girato nel 2010 da Emanuele Pantano e Luca Cococcetta (sala3). Immagini di un passato che, nell’uno e nell’altro caso, è ancora troppo recente.
Salti temporali e sovrapposizioni di voci a commento di eventi, straordinariamente simili. Così, mentre dell’Aquila e di Onna, scorrono, impresse su carta fotografica, tutte le ferite ancora aperte, ascoltiamo le dichiarazioni del nostro tempo. Parole condite di un cinismo tutto moderno e ben più raccapricciante di qualunque boato, al quale si contrappongono le parole sul sisma irpino dell’allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini. Il rombo sordo della terra d’Irpinia registrato fortuitamente da radio Alfa 102, l’incalzare delle notizie e delle promesse, la voce dei soccorsi, sono il naturale commento alle foto che ritraggono quanto è stato ricostruito e in che modo.
La memoria storica di una collettività intesa come un ciclo di andate e ritorni dal dolore alla speranza, dalla speranza al dolore. Sovrapporre i piani temporali e con essi i contesti di riferimento, equivale a fermare il tempo e a far confluire tutti i passati ed i possibili futuri in un unico grande presente, che sembra ripetersi uguale a se stesso dall’Aquila all’Irpinia e viceversa.
Il ricordo dell’odore acre di macerie e vite umane spezzate, quello no, neanche la verità di un’istantanea può sbiadire, in Irpinia come in Abruzzo.
La mostra sarà visitabile fino al 31 dicembre 2010 tutti i giorni dalle ore 10 alle 12,30 e dalle 17 alle 19,35.
Curatori: Valentina Del Pizzo, Valerio Calabrese
*Il testo Una notte in Italia è di Valentina del Pizzo.
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