le mie recensioni


Visit Us On FacebookVisit Us On InstagramVisit Us On LinkedinVisit Us On YoutubeVisit Us On PinterestCheck Our Feed

Viva l’Italia che è in mezzo al mare…

Il “berlusconismo”, un neologismo molto in voga in questi ultimi anni per l’Italia, non ci sarà più solo quando Berlusconi non ci sarà più. Ed è molto probabile che occorrano molti anni perché ciò accada. Anche per questo motivo penso che l’opposizione di centro sinistra, soprattutto quella che siede in Parlamento, commetta molti errori di valutazione nella sua battaglia politica.

La partita che si sta giocando contro la destra di Berlusconi, Bossi e degli ex fascisti di Alleanza Nazionale, (La Russa, Alemanno, Gasparri, Matteoli) è una partita dura, durissima perché gli avversari hanno un capo che dispone di molte risorse finanziarie e che comanda. Decide in virtù del suo tornaconto personale e politico senza dover rendere conto a nessuno. L’uomo Berlusconi, si sa, è privo di scrupoli e pur di ottenere ciò che desidera è capace di calpestare qualunque regola. Alle tante malefatte che i magistrati gli attribuiscono, anche se non sono in grado di procedere nei suoi confronti per via degli scudi “legali” di cui si è dotato, in questi giorni si aggiungono i “files” che arrivano da oltre confine, WikiLeaks, che c’informano di presunti affari privati tra il nostro e Putin che, se dimostrati, sarebbero il “conflitto dei conflitti” d’interesse.
Per sconfiggere democraticamente e nelle urne una persona del genere e il faraonico apparato che è riuscito a costruire, comprando tutto quello che si poteva comprare nel corso degli ultimi vent’anni, occorre un progetto politico di lungo respiro e coraggio.
Esattamente il contrario di ciò che in queste ore i dirigenti del Pd teorizzano. Se ho capito bene il Pd vorrebbe una coalizione elettorale con il “terzo polo” (l’Udc di Casini, Il Fli di Fini e Rutelli, lui come persona singola), Franceschini ha scomodato addirittura La Resistenza, per sconfiggere Berlusconi. Nel frattempo non si capisce che fine farebbero l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro e Sel di Nichi Vendola.
Ipotizziamo però che questa ipotesi fosse l’idea giusta e che in un eventuale confronto elettorale in primavera questa coalizione riuscisse a vincere le elezioni. Il giorno dopo la vittoria un Governo formato da Casini, Fini e Bersani che cosa riuscirebbe a fare? Avrebbe la forza di governare per cinque anni e cambiare lo stato attuale delle cose? Quali sarebbero le scelte economiche? E quali quelle inerenti al mercato del lavoro? E la scuola sarebbe più pubblica o più privata? Per tacere dei temi eticamente sensibili o meglio di quei temi che la contemporaneità pone in maniera sempre più stringente in ragione di una mutazione costante della società come fecondazione assistita, coppie di fatto, eutanasia.
A me pare che l’unico programma possibile di una coalizione così composta sia quello di fare una nuova legge elettorale, presumibilmente proporzionale con premio di maggioranza e sbarramento al 5%, e una legge finanziaria per tenere sotto controllo i conti pubblici. Dopo questa attività si dovrebbe inevitabilmente tornare alle urne.
È questa la strada giusta? Io francamente penso di no ma i segnali di queste ore sembrano portare in questa direzione.
Staremo a vedere, intanto l’Italia è sempre più in mezzo al mare…

Condividi
  • Facebook
  • Twitter
  • LinkedIn
  • MySpace
  • RSS

Leave a Reply